Guida di Gabriele

Gabriele
Guida di Gabriele

Visite turistiche

Il Castello, nella sua configurazione iniziale, di fine '400, si presentava a forma di quadrilatero (trapezio rettangolo) , con ai vertici quattro Rondelle (torri circolari), con quella rivolta verso il mare in posizione più sporgente, come spesso rappresentato nei trattati da Francesco di Giorgio Martini. La configurazione che oggi osserviamo è frutto di costanti modificazioni, che interessarono la fortezza per tutto il '500, imposte dalla continua evoluzione e perfezionamento delle armi da fuoco. E' delimitato su tutti i lati da un profondo fossato che viene superato all'ingresso con un ponte, oggi con arco in pietra e calpestio in legno, probabilmente in origine di tipo levatoio. Un corridoio stretto immette direttamente nell'atrio del piano terra. Attraversandolo si nota l'ispessimento della facciata realizzato agli inizi del '500. Tutti gli ambienti del piano, sviluppati a ridosso delle cortine esterne, a pianta rettangolare o quadrata, si affacciano sul cortile interno e sono coperti da sistemi a volta. All'esterno del quadrilatero originario si sviluppano due ambienti, certamente tra i più rappresentativi dell'intera struttura: le sale triangolare e rettangolare. La sala triangolare fu generata dagli ampliamenti di metà '500, quando fu aggiunto all'esterno il bastione tra le due Rondelle. Particolarmente suggestiva è la copertura a volta di questa sala definita dall'intersezione di tre unghie di padiglione in pietra carparo che seguono la particolare forma in pianta del locale. La Cappella al piano terra si presenta parzialmente affrescata e contiene al suo interno varie cornici ed epigrafi, tra le quali quelle della tomba di Donna Teresa De Azevedo, morta il 23 febbraio del 1707, alla quale il marito, Don Francesco de la Serna e Molina, castellano dell'epoca, dedicò una tenerissima epigrafe in cui la indica quale "esempio di pudicizia, dea di bellezza, modello di onestà, prole di eroi spagnoli" . Al di sotto del piano terra si sviluppa un intrigo di cunicoli, gallerie e piccoli ambienti, che definisce il sistema dei "sotterranei" . Si tratta di ambienti di grande valore storico, molto suggestivi, rimasti immodificati sin dalla loro costruzione, risalente al primo impianto di fine '400. Solo alcuni percorsi hanno subito, con il perfezionamento delle armi da fuoco, nel '500, piccole trasformazioni e ampliamenti. I sotterranei sono il luogo in cui diventa più facile leggere le differenti fasi che hanno caratterizzato la costruzione del Castello: il primo impianto di fine '400, le fodere e i rinforzi delle cortine e di alcune rondelle di inizio '500, l'aggiunta del bastione triangolare di metà '500 e, infine, la realizzazione del puntone verso mare di fine '500. Attraverso una scala in pietra coperta e una scala esterna, sempre in pietra, si può raggiungere il ballatoio del primo piano, che garantisce l'ingresso ad una serie di ambienti che ricalcano in grandi linee posizione e impostazione del piano terra. Da questo livello si accede, però, all'interno delle tre rondelle ancora oggi presenti agli spigoli. Nel cuore delle rondelle, protette da una spessa cortina esterna, sono presenti ambienti a pianta circolare, coperti da cupole emisferiche in pietra carparo, in cui erano collocate bombarde e cannoni orientati verso bocche di fuoco comunicanti con l'esterno. Sulle coperture sono presenti i percorsi di ronda, protetti da muri molto spessi con feritoie per la disposizione di cannoniere. Sia sulle cortine esterne che all'interno dell'atrio sono presenti alcuni stemmi araldici di sovrani e nobili, protagonisti della storia del Castello. Particolarmente interessante quello posto sul portone d'ingresso con lo stemma scolpito dell'Imperatore Carlo V. La fortezza è la location del primo romanzo gotico della storia: Il castello di Otranto, di Horace Walpole (1764).
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Castello Aragonese Otranto
Piazza Castello
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Il Castello, nella sua configurazione iniziale, di fine '400, si presentava a forma di quadrilatero (trapezio rettangolo) , con ai vertici quattro Rondelle (torri circolari), con quella rivolta verso il mare in posizione più sporgente, come spesso rappresentato nei trattati da Francesco di Giorgio Martini. La configurazione che oggi osserviamo è frutto di costanti modificazioni, che interessarono la fortezza per tutto il '500, imposte dalla continua evoluzione e perfezionamento delle armi da fuoco. E' delimitato su tutti i lati da un profondo fossato che viene superato all'ingresso con un ponte, oggi con arco in pietra e calpestio in legno, probabilmente in origine di tipo levatoio. Un corridoio stretto immette direttamente nell'atrio del piano terra. Attraversandolo si nota l'ispessimento della facciata realizzato agli inizi del '500. Tutti gli ambienti del piano, sviluppati a ridosso delle cortine esterne, a pianta rettangolare o quadrata, si affacciano sul cortile interno e sono coperti da sistemi a volta. All'esterno del quadrilatero originario si sviluppano due ambienti, certamente tra i più rappresentativi dell'intera struttura: le sale triangolare e rettangolare. La sala triangolare fu generata dagli ampliamenti di metà '500, quando fu aggiunto all'esterno il bastione tra le due Rondelle. Particolarmente suggestiva è la copertura a volta di questa sala definita dall'intersezione di tre unghie di padiglione in pietra carparo che seguono la particolare forma in pianta del locale. La Cappella al piano terra si presenta parzialmente affrescata e contiene al suo interno varie cornici ed epigrafi, tra le quali quelle della tomba di Donna Teresa De Azevedo, morta il 23 febbraio del 1707, alla quale il marito, Don Francesco de la Serna e Molina, castellano dell'epoca, dedicò una tenerissima epigrafe in cui la indica quale "esempio di pudicizia, dea di bellezza, modello di onestà, prole di eroi spagnoli" . Al di sotto del piano terra si sviluppa un intrigo di cunicoli, gallerie e piccoli ambienti, che definisce il sistema dei "sotterranei" . Si tratta di ambienti di grande valore storico, molto suggestivi, rimasti immodificati sin dalla loro costruzione, risalente al primo impianto di fine '400. Solo alcuni percorsi hanno subito, con il perfezionamento delle armi da fuoco, nel '500, piccole trasformazioni e ampliamenti. I sotterranei sono il luogo in cui diventa più facile leggere le differenti fasi che hanno caratterizzato la costruzione del Castello: il primo impianto di fine '400, le fodere e i rinforzi delle cortine e di alcune rondelle di inizio '500, l'aggiunta del bastione triangolare di metà '500 e, infine, la realizzazione del puntone verso mare di fine '500. Attraverso una scala in pietra coperta e una scala esterna, sempre in pietra, si può raggiungere il ballatoio del primo piano, che garantisce l'ingresso ad una serie di ambienti che ricalcano in grandi linee posizione e impostazione del piano terra. Da questo livello si accede, però, all'interno delle tre rondelle ancora oggi presenti agli spigoli. Nel cuore delle rondelle, protette da una spessa cortina esterna, sono presenti ambienti a pianta circolare, coperti da cupole emisferiche in pietra carparo, in cui erano collocate bombarde e cannoni orientati verso bocche di fuoco comunicanti con l'esterno. Sulle coperture sono presenti i percorsi di ronda, protetti da muri molto spessi con feritoie per la disposizione di cannoniere. Sia sulle cortine esterne che all'interno dell'atrio sono presenti alcuni stemmi araldici di sovrani e nobili, protagonisti della storia del Castello. Particolarmente interessante quello posto sul portone d'ingresso con lo stemma scolpito dell'Imperatore Carlo V. La fortezza è la location del primo romanzo gotico della storia: Il castello di Otranto, di Horace Walpole (1764).
Il lago di bauxite ad Otranto, uno spettacolo rosso nel Salento Il "lago di bauxite" è un'attrazione che (ancora) non tutti conoscono, ma che offre un grande impatto scenografico e che ci potrà far sentire come in un grande parco naturale americano Il lago rosso nella cava di bauxite vicino Otranto (Lecce, Salento) Non lo troverete nelle più comuni guide turistiche, ma chi l'ha visto può testimoniarlo: vale la pena visitarlo. Raggiungerlo non è molto difficile, eppure - non essendo segnalato da cartelli stradali - potrebbe essere complicato imboccare la strada sterrata che porta a questo imperdibile lago formatosi in una cava di bauxite. È una destinazione ideale per un viaggio on the road nel Salento in quanto si trova poco a sud di Otranto e vi si può far tappa prima di proseguire verso altre località della Puglia.
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Laghetto Cave di Bauxite
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Il lago di bauxite ad Otranto, uno spettacolo rosso nel Salento Il "lago di bauxite" è un'attrazione che (ancora) non tutti conoscono, ma che offre un grande impatto scenografico e che ci potrà far sentire come in un grande parco naturale americano Il lago rosso nella cava di bauxite vicino Otranto (Lecce, Salento) Non lo troverete nelle più comuni guide turistiche, ma chi l'ha visto può testimoniarlo: vale la pena visitarlo. Raggiungerlo non è molto difficile, eppure - non essendo segnalato da cartelli stradali - potrebbe essere complicato imboccare la strada sterrata che porta a questo imperdibile lago formatosi in una cava di bauxite. È una destinazione ideale per un viaggio on the road nel Salento in quanto si trova poco a sud di Otranto e vi si può far tappa prima di proseguire verso altre località della Puglia.
Posto più unico che raro l’affascinante grotta zinzulusa a Castro. La Zinzulusa è una grotta naturale costiera del genere dei laghi anchiliani (posizione geografica 40°00′43″N 18°25′50″E), che si trova lungo il litorale salentino tra Castro e Santa Cesarea Terme. La grotta, idealmente divisibile in tre zone (ingresso, cripta e fondo), è invasa da acque sia marine che dolci sorgive, limpidissime e fredde. È particolarmente interessante dal punto di vista faunistico la presenza di poriferi, organismi generalmente non adatti ad ambienti isolati; in generale la grotta è ospite di un'inusuale diversità biologica, con anche specie endemiche della grotta. Fu il vescovo di Castro, Antonio Francesco del Duca, nel 1793, a scoprirla. Tuttavia, i primi studi iniziarono solo 150 anni dopo, nel 1950, e la grotta fu aperta al pubblico nel 1957.
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Grotta Zinzulusa
Piazzale Zinzulusa
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Posto più unico che raro l’affascinante grotta zinzulusa a Castro. La Zinzulusa è una grotta naturale costiera del genere dei laghi anchiliani (posizione geografica 40°00′43″N 18°25′50″E), che si trova lungo il litorale salentino tra Castro e Santa Cesarea Terme. La grotta, idealmente divisibile in tre zone (ingresso, cripta e fondo), è invasa da acque sia marine che dolci sorgive, limpidissime e fredde. È particolarmente interessante dal punto di vista faunistico la presenza di poriferi, organismi generalmente non adatti ad ambienti isolati; in generale la grotta è ospite di un'inusuale diversità biologica, con anche specie endemiche della grotta. Fu il vescovo di Castro, Antonio Francesco del Duca, nel 1793, a scoprirla. Tuttavia, i primi studi iniziarono solo 150 anni dopo, nel 1950, e la grotta fu aperta al pubblico nel 1957.
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Alimini Lakes
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Il Museo di Borgo Terra è stato inaugurato nel 2004 nella sede di Palazzo del Principe a Muro Leccese, un tempo castello fortificato a difesa dell’antico borgo. Il Museo espone oggetti, ceramiche e utensili che vanno dall’età messapica al Medioevo e al Rinascimento, ripercorrendo così la storia e la vita sociale dell’abitato, riprodotto in un plastico che campeggia in mezzo alla sala espositiva. Molti dei reperti sono stati ritrovati durante il restauro del Castello nel 1999. Da allora l’Università di Lecce ha condotto numerosi scavi che hanno dimostrato l’importanza del centro storico di Muro Leccese in età messapica e medievale. Il Museo di Borgo Terra è il primo esempio di valorizzazione di un borgo antico salentino che racconta, attraverso testimonianze archeologiche, le sue trasformazioni storiche e sociali attraverso i secoli. La visita guidata include: museo, castello medievale, piano nobiliare, sotterranei e carceri, frantoio semi-ipogeo. INGRESSO: Ridotto (gruppi 10+ persone), 5,00 € (famiglie), 30,00 € (scolaresche), gratuito (under-16). Visita guidata inclusa. Prenotazione obbligatoria per gruppi particolarmente numerosi. ACCESSIBILITÀ: audioguide in italiano e inglese, libretti in Braille ed esperienza tattile per ipo- e non vedenti; parcheggio per disabili SERVIZI AGGIUNTIVI: vendita di libri, materiale turistico e souvenir English The Museum of Borgo Terra was inaugurated in 2004 at the Palazzo del Principe in Muro Leccese, a castle to defend the ancient fortified town. The museum exhibits objects, ceramics and tools ranging from the Messapica age to the Middle Ages and the Renaissance, retracing the history and social life of the village, reproduced in a model that stands in the middle of the exhibition hall. Many of the finds were found during the restoration of the castle in 1999. Since then the University of Lecce has conducted numerous excavations which have shown the importance of the historical centre of Muro Leccese in Messapica and the Medieval Age . The Museum of Borgo terra is the first example of valorization of an ancient village of Salento that tells, through archaeological evidence, its historical and social changes over the centuries. The guided tour includes: museum, medieval castle, noble floor, dungeon and prison, underground olive
Museo Diffuso di Borgo Terra
Piazza del Popolo
Il Museo di Borgo Terra è stato inaugurato nel 2004 nella sede di Palazzo del Principe a Muro Leccese, un tempo castello fortificato a difesa dell’antico borgo. Il Museo espone oggetti, ceramiche e utensili che vanno dall’età messapica al Medioevo e al Rinascimento, ripercorrendo così la storia e la vita sociale dell’abitato, riprodotto in un plastico che campeggia in mezzo alla sala espositiva. Molti dei reperti sono stati ritrovati durante il restauro del Castello nel 1999. Da allora l’Università di Lecce ha condotto numerosi scavi che hanno dimostrato l’importanza del centro storico di Muro Leccese in età messapica e medievale. Il Museo di Borgo Terra è il primo esempio di valorizzazione di un borgo antico salentino che racconta, attraverso testimonianze archeologiche, le sue trasformazioni storiche e sociali attraverso i secoli. La visita guidata include: museo, castello medievale, piano nobiliare, sotterranei e carceri, frantoio semi-ipogeo. INGRESSO: Ridotto (gruppi 10+ persone), 5,00 € (famiglie), 30,00 € (scolaresche), gratuito (under-16). Visita guidata inclusa. Prenotazione obbligatoria per gruppi particolarmente numerosi. ACCESSIBILITÀ: audioguide in italiano e inglese, libretti in Braille ed esperienza tattile per ipo- e non vedenti; parcheggio per disabili SERVIZI AGGIUNTIVI: vendita di libri, materiale turistico e souvenir English The Museum of Borgo Terra was inaugurated in 2004 at the Palazzo del Principe in Muro Leccese, a castle to defend the ancient fortified town. The museum exhibits objects, ceramics and tools ranging from the Messapica age to the Middle Ages and the Renaissance, retracing the history and social life of the village, reproduced in a model that stands in the middle of the exhibition hall. Many of the finds were found during the restoration of the castle in 1999. Since then the University of Lecce has conducted numerous excavations which have shown the importance of the historical centre of Muro Leccese in Messapica and the Medieval Age . The Museum of Borgo terra is the first example of valorization of an ancient village of Salento that tells, through archaeological evidence, its historical and social changes over the centuries. The guided tour includes: museum, medieval castle, noble floor, dungeon and prison, underground olive
Al centro del parco una stupenda chiesetta! XVI - 1613 (costruzione intero bene) iniziata nel XVI secolo fu conclusa nel 1613 la facciata è priva di particolari ornamenti, è realizzata in conci di tufo faccia a vista, presenta un'unica porta d'ingresso con cornice in pietra leccese sormontata da una finestra di forma rettangolare e chiusura con quadrature in pietra a supporto di vetrate neutre. La chiusura superiore della facciata è realizzata con un cornicione orizzontale in pietra leccese. Le coperture sono realizzate con volta a botte unghiata per la navata, con cupola unghiata per la crociera, con due volte a botte unghiate per i bracci del transetto e con una semi cupola unghiata per la copertura del presbiterio. La torre campanaria si trova nella parte posteriore sinistra della chiesa, è a vela con apertura bifora ed ospita una campana. Planimetricamente è disposta a croce greca, con un'unica navata, nella parte posteriore vi sono degli ambienti destinati a sacrestia con relativi servizi. Le pavimentazioni interne sono in battuto di cemento di colore grigio con degli inserti di cocciopesto. L'illuminazione naturale è garantita dalla finestra sulla facciata, da due finestre ai lati del transetto, da una finestra per ogni lato della crociera e da una finestra alle spalle del presbiterio. Tutte le finestre hanno infissi quadrettati in pietra e vetrate neutre.
Chiesa del SS. Crocefisso
Via Unione Europea
Al centro del parco una stupenda chiesetta! XVI - 1613 (costruzione intero bene) iniziata nel XVI secolo fu conclusa nel 1613 la facciata è priva di particolari ornamenti, è realizzata in conci di tufo faccia a vista, presenta un'unica porta d'ingresso con cornice in pietra leccese sormontata da una finestra di forma rettangolare e chiusura con quadrature in pietra a supporto di vetrate neutre. La chiusura superiore della facciata è realizzata con un cornicione orizzontale in pietra leccese. Le coperture sono realizzate con volta a botte unghiata per la navata, con cupola unghiata per la crociera, con due volte a botte unghiate per i bracci del transetto e con una semi cupola unghiata per la copertura del presbiterio. La torre campanaria si trova nella parte posteriore sinistra della chiesa, è a vela con apertura bifora ed ospita una campana. Planimetricamente è disposta a croce greca, con un'unica navata, nella parte posteriore vi sono degli ambienti destinati a sacrestia con relativi servizi. Le pavimentazioni interne sono in battuto di cemento di colore grigio con degli inserti di cocciopesto. L'illuminazione naturale è garantita dalla finestra sulla facciata, da due finestre ai lati del transetto, da una finestra per ogni lato della crociera e da una finestra alle spalle del presbiterio. Tutte le finestre hanno infissi quadrettati in pietra e vetrate neutre.
Non si può avere un quadro completo del profilo storico religioso di Muro, prescindendo dalla presenza dei padri Domenicani i quali, ebbero un'influenza particolare sulla popolazione. Sull'antichissimo cenobio dei Padri Brasiliani , dipendente dal gran Cenobio di Casole, fu eretto nel 1561 , per volontà del Principe di Muro Giovan Battista I Protonobilissimo, un suntuoso monastero sotto il nome di S. Spirito .Fu lo stesso principe a chiamare i padri Domenicani i quali, il 13 dicembre 1562 presero possesso del convento nella persona del Vicario Generale dell'ordine Pietro d'Alicante. Nel 1583 Cornelia De Monti, moglie di Giovan Battista II Protonobilissimo, fece costruire la monumentale chiesa che ancora ammiriamo. Nel 1809 , a seguito della normativa napoleonica sull'abolizione degli ordini religiosi, il convento fu soppresso. Il successivo governo dei Borboni invece di ripristinarlo, come fu fatto con tanti altri, sperperò il patrimonio e disperse i beni che si erano andati accumulando con le varie donazioni.Chiesa e Convento sono stati nel 1996 oggetto di restauro per ospitare la riunione del Consiglio dei Ministri dell'Agricoltura dell'Unione Europea, tenutosi nell'ambito dei Semestre italiano di Presidenza. San Domenico, convento e chiesa, è la sintesi dell'egemonia dell'arte rinascimentale nel Salento.
Convento dei Domenicani
Non si può avere un quadro completo del profilo storico religioso di Muro, prescindendo dalla presenza dei padri Domenicani i quali, ebbero un'influenza particolare sulla popolazione. Sull'antichissimo cenobio dei Padri Brasiliani , dipendente dal gran Cenobio di Casole, fu eretto nel 1561 , per volontà del Principe di Muro Giovan Battista I Protonobilissimo, un suntuoso monastero sotto il nome di S. Spirito .Fu lo stesso principe a chiamare i padri Domenicani i quali, il 13 dicembre 1562 presero possesso del convento nella persona del Vicario Generale dell'ordine Pietro d'Alicante. Nel 1583 Cornelia De Monti, moglie di Giovan Battista II Protonobilissimo, fece costruire la monumentale chiesa che ancora ammiriamo. Nel 1809 , a seguito della normativa napoleonica sull'abolizione degli ordini religiosi, il convento fu soppresso. Il successivo governo dei Borboni invece di ripristinarlo, come fu fatto con tanti altri, sperperò il patrimonio e disperse i beni che si erano andati accumulando con le varie donazioni.Chiesa e Convento sono stati nel 1996 oggetto di restauro per ospitare la riunione del Consiglio dei Ministri dell'Agricoltura dell'Unione Europea, tenutosi nell'ambito dei Semestre italiano di Presidenza. San Domenico, convento e chiesa, è la sintesi dell'egemonia dell'arte rinascimentale nel Salento.

Offerta gastronomica

Cibo locale ,e poi c’è anche il parco acquatico per trascorrere la giornata
Agri Hotel Dei Panzanari - Agriturismo
Cibo locale ,e poi c’è anche il parco acquatico per trascorrere la giornata

Le Guide ai Quartieri

Una piazza davvero bella con le sue 2 chiese , il campanile, la colonna e il palazzo del Principe con il suo museo borgo terra! Piazza del Popolo è sicuramente la " piazza più bella del Salento ": una piccola bomboniera di pietra leccese, di quella più calda nel colore e più dolce ai virtuosismi degli scalpellini. Sulla piazza prospettano, con casuale assonanza, le splendide chiese barocche dell'Annunziata e dell 'Immacolata , edificate la prima alla fine dei XVII secolo su una preesistenza bizantina e la seconda tra il 1778 ed il 1787 su una antica preesistenza, il Palazzo del Principe , il palazzo Ducale e la colonna dei Quattro Evangelisti, posta al centro ed eretta nel 1607.
Piazza del Popolo
Piazza del Popolo
Una piazza davvero bella con le sue 2 chiese , il campanile, la colonna e il palazzo del Principe con il suo museo borgo terra! Piazza del Popolo è sicuramente la " piazza più bella del Salento ": una piccola bomboniera di pietra leccese, di quella più calda nel colore e più dolce ai virtuosismi degli scalpellini. Sulla piazza prospettano, con casuale assonanza, le splendide chiese barocche dell'Annunziata e dell 'Immacolata , edificate la prima alla fine dei XVII secolo su una preesistenza bizantina e la seconda tra il 1778 ed il 1787 su una antica preesistenza, il Palazzo del Principe , il palazzo Ducale e la colonna dei Quattro Evangelisti, posta al centro ed eretta nel 1607.
Una piccola piazzetta affascinante con la chiesetta da ammirare, bar per prendere un caffè, aperitivo e rilassarsi ammirando il panorama! La Chiesa di Santa Marina è una delle più antiche di Terra d'Otranto: edificata intorno al IX-XI secolo , è una delle espressioni artistiche più importanti e interessanti dell'architettura bizantina. La struttura muraria è stata in parte realizzata utilizzando i grandi blocchi squadrati della vicina cinta muraria messapica; l'edificio è a navata unica con abside semicircolare: i recenti lavori di restauro hanno messo in luce, nascosti per secoli sotto uno strato di intonaco a calce, ladecorazione pittorica che si articola lungo le pareti interne dell'edificio. Da un attento esame della superficie pittorica appare chiaro che essa si compone di una serie di strati di affresco contrapposti. Nonostante le modeste apparenze, la chiesa di Santa Marina occupa un posto significativo sia per le peculiarità architettoniche sia soprattutto per gli affreschi che accoglie, di una valenza storica e artistica eccezionale. In essa è conservato, infatti, il più antico ciclo di affreschi sulla vita di San Nicola, vescovo di Mira (Licia, Asia Minore, Turchia) in tutto l'arco del Mediterraneo. La datazione degli affreschi muresi è da ascriversi a prima del 1087.
Santa Marina
Una piccola piazzetta affascinante con la chiesetta da ammirare, bar per prendere un caffè, aperitivo e rilassarsi ammirando il panorama! La Chiesa di Santa Marina è una delle più antiche di Terra d'Otranto: edificata intorno al IX-XI secolo , è una delle espressioni artistiche più importanti e interessanti dell'architettura bizantina. La struttura muraria è stata in parte realizzata utilizzando i grandi blocchi squadrati della vicina cinta muraria messapica; l'edificio è a navata unica con abside semicircolare: i recenti lavori di restauro hanno messo in luce, nascosti per secoli sotto uno strato di intonaco a calce, ladecorazione pittorica che si articola lungo le pareti interne dell'edificio. Da un attento esame della superficie pittorica appare chiaro che essa si compone di una serie di strati di affresco contrapposti. Nonostante le modeste apparenze, la chiesa di Santa Marina occupa un posto significativo sia per le peculiarità architettoniche sia soprattutto per gli affreschi che accoglie, di una valenza storica e artistica eccezionale. In essa è conservato, infatti, il più antico ciclo di affreschi sulla vita di San Nicola, vescovo di Mira (Licia, Asia Minore, Turchia) in tutto l'arco del Mediterraneo. La datazione degli affreschi muresi è da ascriversi a prima del 1087.

Locali preferiti

Enoteca fornita e la titolare Lina è veramente gentile e dolcissima!
Enoteca Vini E Dintorni Di Pino Nicolina
1 Via Giosuè Carducci
11 lokal ang nagrerekomenda
Osteria Trattoria Nonna Rosa
14 Piazza del Popolo
11 lokal ang nagrerekomenda
Luogo adatto x passeggiate al fresco, attrezzato con bar e parco giochi per bambini
Parco del Crocefisso
Via Unione Europea
Luogo adatto x passeggiate al fresco, attrezzato con bar e parco giochi per bambini
Pipa Concept Bar
SP157

Payo sa lungsod

Paano makapaglibot

A piedi

Nel paese ci si può muovere benissimo a piedi ! Al massimo in auto
Bago ka umalis

Una cena da “Nonna Rosa”

Pesce con il pescato giornaliero di Gallipoli, crudi, primi e secondi squisiti, ne vale la pena!